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VERBANIA – 27.02.2018 – Un rinvio in attesa

di capire quale sarà il futuro dei crediti di Veneto Banca. È questa la proposta emersa oggi dall’incontro che i promissari acquirenti del condominio “Intra alta” di via XXIV Maggio, coinvolto nel crac Palese, hanno avuto con il sindaco di Verbania Silvia Marchionini e con il parlamentare Enrico Borghi. Incontro che s’è tenuto negli studi di Fondotoce dei curatori fallimentari Alessandro Ambroso, Riccardo Sappa e Matteo Sanvito. I quali, prima di lasciare che i politici discutessero del problema con i diretti interessati, hanno spiegato la situazione così come avevano fatto giovedì scorso.

Poiché a giorni si attende la pubblicazione del decreto legge che stabilisce il destino dei crediti deteriorati di Veneto Banca, s’è concordato che i promissari acquirenti firmino – cosa già fatta, e consegnata – una lettera in cui invitano i curatori a chiedere al giudice delegato del fallimento il rinvio dell’udienza del 2 marzo per l’ammissione dei creditori. La parola passa quindi al tribunale, ma sempre e solo per una proroga.

La speranza è che, poiché il salvataggio di Veneto Banca e popolare di Vicenza è stato portato a termine con una maxi-iniezione di denaro pubblico (5 miliardi di euro) e che questa somma deve tornare allo Stato dopo che i crediti deteriorati saranno “smaltiti” da una società ad hoc, la politica possa dire la sua inducendo a stralciare la posizione dei promissari acquirenti, famiglie che hanno pagato – alcune quasi per intero – un appartamento che non è mai stato loro e dal quale potrebbero doversene andare a breve.

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