ROMA – 20.07.2018 – Scr non ha ancora individuato
il vincitore e non c’è alcun “pregiudizio connotato dai necessari requisiti di gravità ed irreparabilità”. Ergo: la procedura per la scelta del partner privato nell’ospedale unico provinciale di Ornavasso collina può andare avanti. Così ha deciso il Consiglio di Stato che ieri –la sentenza è di oggi– ha esaminato l’appello alla mancata sopensiva del Tar del consorzio di ditte che per primo, nel dicembre dell’anno scorso, aveva depositato un progetto per costruire il nosocomio con una parte di fondi propri (il resto viene dal pubblico) e averne la gestione nei prossimi decenni. Icm Spa e Abp Nocivelli Spa avevano impugnato tutti gli atti successivi alla convenzione con la quale l’Asl Vco aveva affidato alla Società di committenza regionale (Scr) il compito di scegliere il progetto migliore. Ritenevano –e ritengono tuttora– che prima si dovesse dare una risposta alla loro proposta e, se fosse stata scartata, solo dopo si sarebbe potuta aprire una procedura aperta ad altri soggetti.
Nel valutare la richiesta di sospendere gli atti, il Tar Piemonte aveva detto “no”, riconoscendo la stessa mancanza di urgenza che ha espresso anche il Consiglio di Stato nell’appello. A Torino i magistrati si erano spinti oltre affermando che “ad un primo sommario esame (…) non appare fornito di sufficiente fumus boni iuris”, cioè non c’erano apparenti solide ragioni giuridiche. A Roma, dove in giudizio si sono costituite Scr e Cmb (Cooperativa muratori e braccianti di Carpi, una delle contendenti insieme a Pessina Costruzioni Spa), ma non l’Asl (non l’aveva fatto nemmeno a Torino), il ragionamento è stato molto più semplice: allo stato attuale una scelta non c’è e non è escluso che, se ci fosse, premierebbe i ricorrenti.
Con quest’esito, che era facilmente preventivabile, la sostanza non cambia perché, anche se gli atti non sono sospesi, resta in piedi il ricorso al Tar, da discutere in una data da definire. Resta anche aperta, ma ciò esula dalle vicende della giustizia, anche la pratica per individuare il progetto migliore. Scr, quella che il Consiglio di Stato indica come società chiamata a fornire il nome dell’impresa prescelta, ha da tempo inviato all’Asl Vco le proprie valutazioni, evidentemente rimettendo la decisione al nuovo direttore generale Angelo Penna. Che, a questo punto, può andare avanti perché gli atti sono validi e il Consiglio di Stato non li ha “congelati”, ma che non ha ancora la certezza che la giustizia amministrativa non si esprima diversamente.
Nessuna novità, nel frattempo, giunge dall’asse Omegna-Torino. La rappresentanza dei sindaci dell’Asl Vco guidata dal gravellonese Giovanni Morandi aveva convocato l’organo consultivo invitando vicepresidente e assessore regionale proprio per aggiornare sull’iter del progetto. Una parte di sindaci aveva rigettato l’invito, sollecitando risposte tecniche ai quesiti aperti da mesi. L’incontro, previsto per il 6 luglio, venne rinviato a causa di un lutto occorso all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, con l’impegno a tenere la rappresentanza entro il 31 luglio. Al momento non c’è stata alcuna convocazione.


