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VERBANIA – 29.04.2018 – Assolto perché il fatto non sussiste.

Non ci fu alcuna diffamazione nelle lettere che il geometra del comune di Varzo Massimiliano Betteo scrisse tra il 2010 e il 2011 a sindaco e segretario comunale lamentando di essere boicottato e perseguitato. L’ha deciso il giudice di pace Filippo Bertozzi, che ha assolto il tecnico municipale dall’accusa di diffamazione, respingendo anche le richieste di risarcimento danni (15.000 euro ciascuno) delle parti civili.

Il contenzioso nacque nel primo anno dell’Amministrazione comunale guidata da Alessio Lorenzi, eletto nel 2009. Su alcune procedure burocratiche il primo cittadino, insieme al segretario generale Giovanna Cristina Gado, richiamò il geometra, che nel rispondergli -anche in previsione di un possibile atto disciplinare nei suoi confronti- fece riferimento al clima vessatorio in cui riteneva di trovarsi. I contrasti tra le parti proseguirono anche in seguito, tanto che il comune di Varzo arrivò a licenziarlo due anni più tardi, innescando una causa di lavoro che in primo grado è stata vinta dell’ente pubblico ma in Appello ha visto i giudici decidere a favore del tecnico, reintegrato nel servizio nel momento in cui, però, l’Amministrazione era cambiata.

Nel frattempo sindaco e segretario avevano sporto denuncia e Betteo è finito a processo. Difeso dall’avvocato Carlo Ruga Riva, ha sostenuto la sua innocenza perché le critiche, seppur dure, erano state scritte in un contesto in cui era chiamato a difendersi. Anche il pm Rosanna Zema aveva chiesto l’assoluzione, decisione verso la quale il giudice di pace s’è orientato chiudendo definitivamente la diatriba.

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