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VERBANIA – 23.03.2018 – Il dissidio fu fortissimo,

portato avanti a suon di lettere, richiami e provvedimenti disciplinari. Un dissidio che finì anche in tribunale, tra cause civili, indagini e un procedimento penale in corso. Il 27 aprile il giudice di pace di Verbania Filippo Bertozzi pronuncerà la sentenza nel procedimento in cui è imputato il geometra Massimiliano Betteo, impiegato tecnico al Comune di Varzo, imputato del reato di diffamazione. A chiedergli i danni, ciascuno per la cifra di 15.000 euro, sono l’ex sindaco Alessio Lorenzi e l’ex segretaria comunale Giovanna Cristina Gado.

I fatti contestati si concentrano tra la fine del 2010 e i primi mesi del 2011, quando a guidare il centro valdivedrino c’era da un anno il leghista Lorenzi. Primo cittadino e segretario avevano contestato alcune procedure amministrative al geometra Betteo, il quale nel rispondere per iscritto, difendendosi dagli addebiti che sarebbero potuti costargli un procedimento disciplinare, s’era lamentato parlando apertamente di un boicottaggio e di un clima vessatorio e persecutorio nei suoi confronti.

Quelle accuse, ritenute diffamatorie dal sindaco e dalla segretaria, portarono alla querela e al processo in cui Betteo è attualmente imputato. Un processo in cui la pubblica accusa, tramite il pm Rosanna Zema, ha chiesto oggi l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato o perché non punibile in quanto quelle che considera critiche – seppur molto forti – furono espresse nel contesto di un procedimento disciplinare. La stessa tesi è sostenuta dall’avvocato difensore Carlo Ruga Riva, convinto che oltre a valutare la verità dei fatti esposti in quelle lettere, il giudice riconoscerà che verso gli amministratori della cosa pubblica è lecito esprimere giudizi anche più severi rispetto a quelli rivolti a semplici cittadini. Di parere diametralmente opposto le parti civili, che sostengono come il geometra sia andato oltre le legittime osservazioni tecniche agli addebiti contestati, calcando la mano e diffamando l’organo politico e la dirigente.

Il contesto di questa diatriba, al di là di questi episodi, è la forte conflittualità sorta in quel periodo – per esempio sulle modalità di affidamento nella gestione di una cava su cui fu aperto un fascicolo chiuso senza alcun riscontro – e che, due anni più tardi, portò il comune di Varzo a licenziare il proprio dipendente, che promosse una causa di lavoro nella quale il licenziamento fu confermato in primo grado a Verbania, ma annullato in Appello a Torino con conseguente reintegro. Una volta tornato in servizio il geometra è rimasto al suo posto anche perché la nuova giunta insediatasi nel 2014 (sindaco Bruno Stefanetti) ha deciso di non trascinare il giudizio in Cassazione.

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