VERBANIA – 07.04.2018 – Era sparito nel nulla,

espatriato insieme a uno dei complici e latitante chissà dove. Quando nel bel mezzo dell’operazione di polizia che ha stroncato una banda di ladri d’appartamento sudamericani, è risultato chiaro che i mandati di cattura internazionali emessi sarebbero rimasti solo fogli di carta, alla polizia è venuta un’idea.

A proporla è stato un membro della Squadra mobile, che ha suggerito di escogitare una trappola “social”. I poliziotti hanno aperto un finto profilo Facebook di un sudamericano – continente d’origine di tutti gli indagati – e, in spagnolo e stando attenti a non tradirsi, con pazienza hanno creato una rete di post e contatti che, poco alla volta, raggiungesse le persone che sapevano vicine al ladro. Ottenuta la fiducia dei nuovi amici comuni di Fb, si sono fatti dire dove si trovava. È così che hanno scoperto che il 21enne ricercato a Verbania era sotto chiave in Spagna. A Barcellona, protetto da un alias – nome diverso, con pure una nazionalità differente – era stato arrestato per altri reati e condannato a scontare una pena detentiva. La certezza che la persona fosse la stessa (incerta è l’identità, che potrebbe addirittura essere una terza) è arrivata solo dopo l’analisi comparata delle impronte digitali, impossibile in automatico perché non esiste una banca dati europea o internazionale delle forze dell’ordine.

Il sudamericano che presto dovrà fare i conti con la giustizia italiana si trova in Catalogna e, quando avrà saldato le pendenze con le autorità iberiche, potrà essere estradato nel nostro paese, dove l’attende un’altra cella.

Nella foto, da sinistra, il vicequestore Andrea Lefano, il questore Salvatore Campagnolo e il commissario capo Matteo Luconi.