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numero unico

VERBANIA – 04.04.2018 – Quattro minuti al telefono

in attesa di una pattuglia che non è mai arrivata. È al nuovo numero d’emergenza regionale e alla centrale operativa del 112 in provincia di Cuneo che si rivolgono le proteste del medico che ha denunciato l’aggressione alla segretaria di studio da parte di un paziente.

Il fatto risale al pomeriggio di venerdì. L’episodio, durato pochi minuti, s’è risolto con la fuga dell’aggressore. Il medico e l’impiegata, però, temendo che l’uomo si trovasse nelle scale o all’esterno, insieme ai pazienti presenti si sono chiusi a chiave nell’ambulatorio chiamando il numero di emergenza. Composto il 113, la chiamata è stata inoltrato al 112 e “lavorata” nel Cuneese, cuore del centralino che segue tutto il Piemonte tranne Torino. L’operatore che ha risposto ha dapprima faticato a inquadrare la zona dell’intervento e, poi, ha ritenuto di non dover fare intervenire una pattuglia di polizia o carabinieri. Questo nonostante il medico, che s’era qualificato come tale, l’avesse espressamente richiesto come misura precauzionale, anche perché l’impiegata era molto agitata e spaventata.

Alla fine nessuno è intervenuto e il dottore ha telefonato a un conoscente che opera nelle forze dell’ordine che, a titolo di cortesia, è giunto sul posto – naturalmente con i tempi di uno spostamento ordinario e non di un intervento di emergenza – sincerandosi che l’aggressore se n’era andato definitivamente e rassicurando i presenti. La brutta esperienza vissuta con il centralino del 112, raccontata anche nell’esposto-denuncia presentato stamane in Procura, ha come effetto un certo scoraggiamento: “di sicuro d’ora in avanti – spiega il medico – non chiamerò più in caso di necessità di questo genere. Non si chiedeva nulla di straordinario ma solo verificare che un pericolo reale per me e per i pazienti fosse scongiurato”.

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