VERBANIA - 17-04-2020 -- Il nome non viene mai citato
direttamente, ma il riferimento al “partito politico di maggioranza” è chiaro. È il Pd il bersaglio della lista “Verbania civica” che, sulle ultime vicende del forno crematorio e sul numero di salme depositate in chiesa in attesa di cremazione, rivendica le posizioni politiche del 2016. Una delle due civiche che sostengono Silvia Marchionini, già presente con due consiglieri e un assessore durante lo scorso mandato, aveva difeso fin dall’inizio il progetto di dare in gestione ai privati il tempio di Pallanza. La procedura di project financing avviata da un privato, s’era rallentata non solo per il referendum abrogativo proposto da un comitato di cittadini (la consultazione si chiuse senza il raggiungimento del quorum seppur con i contrari maggiori rispetto ai favorevoli), ma anche per le resistenze del Pd. Anche per questo, superato l’ostacolo del referendum, tutto è rimasto fermo sino a poche settimane fa, quando s’è aperto un bando tuttora in corso, la cui scadenza iniziale di maggio è stata prorogata a luglio. “Avremmo voluto evitare di dire che avevamo ragione, ma avevamo ragione” – commenta Verbania civica. “Nel 2016 il partito politico di maggioranza, per sterili polemiche politiche, ritenne di ostacolare il progetto di esternalizzazione (…). A Verbania le salme devo essere stipate presso la chiesa di San Giuseppe a Pallanza in attesa di cremazione, poiché nel pieno della pandemia la domanda supera l’offerta di un servizio che arriva al massimo a 5 cremazioni al giorno. Un servizio già allora obsoleto che nel volgere di pochi anni avrebbe perso ulteriormente di efficienza aumentando i costi e riducendo margini e qualità dell’offerta agli utenti. Cosa che è puntualmente avvenuta principalmente a causa dell’anzianità dell’impianto che in questi anni ha visto continui interventi di manutenzione straordinaria a carico del comune per contenere le emissioni e la riduzione del personale specializzato”.


