VERBANIA – 01.08.2018 – La famiglia, gli amici,

i suoi allenatori e dirigenti, i piccoli canoisti che sperano di seguirne le orme, l’Amministrazione cittadina. C’erano un’ottantina di persone ieri, al teatro Maggiore, a salutare e celebrare il canoista Carlo Tacchini. L’estate agonistica gli ha regalato sinora sei medaglie internazionali, confermandone il grande talento, attestandolo tra i migliori interpreti mondiali della specialità Canadese e rinforzandone le ambizioni olimpiche. I Giochi di Tokyo 2020 sono il suo traguardo di medio termine, quello alle porte sono i Mondiali assoluti di fine mese in Portogallo. Finora s’è messo al collo l’oro e l’argento degli Europei Under 23, i due bronzi degli Europei assoluti e l’argento e il bronzo ai Mondiali Under 23. “Una stagione fin qui soddisfacente ma c’è ancora molto da lavorare”, ha detto confermando che, oltre a pagaiare forte, Carlo è un ragazzo umile e con la testa sulle spalle, ambizioso e lavoratore. E che sa farsi volere bene. “Mi ha fatto volare alle Olimpiadi, è il mio e il nostro orgoglio”, ha raccontato non senza emozione Mario Cova Minotti, presidente onorario della Polisportiva Verbano, uno dei suoi primi fan. Un sentimento, l’orgoglio, testimoniato dallo striscione che ha realizzato per lui il Comune. “Volevamo scrivere dei suoi successi, ma continua ad aggiungerne di nuovi”, ha spiegato il sindaco Silvia Marchionini, che ha voluto la cerimonia anche per dire grazie a un verbanese “che porta il nome della città nel mondo”.

Un verbanese che deve ringraziare la polizia, che l’ha arruolato e gli permette di coltivare il suo percorso olimpico e che, tra raduni e gare, è spesso lontano dal Verbano, pur senza dimenticarlo. “La Polisportiva Verbano è la mia seconda famiglia – ha raccontato –. Ai ragazzi che vogliono iniziare a fare canoa dico di andare a divertirsi perché si passa il tempo al lago, in barca, si sta insieme e si fa anche… casino”.