VERBANIA – 19.07.2018 – Nessuna resistenza,
nessun oltraggio, nessun rifiuto di fornire le proprie generalità. La “scenata” che il 16 agosto del 2016 il clochard tedesco Norbert Stock fece di fronte al supermercato Savoini di Baveno non ha rilevanza penale e non ha comportato la violazione di alcun reato. Così ha deciso oggi il giudice del tribunale di Verbania Annalisa Palomba che, con formula piena –in due capi d’imputazione per non avere commesso il fatto, nel terzo perché non costituisce reato– ha assolto l’uomo, volto ormai noto ai verbanesi che quotidianamente lo vedono bivaccare, con armi e bagagli, su una panchina della nuova Lidl e che in precedenza faceva lo stesso all’Esselunga. In quell’estate, però, era insediato a Baveno, dove i dipendenti del supermercato s’erano più volte lamentati per una questua un po’ invadente e per i toni apparentemente minacciosi che aveva, soprattutto dopo aver bevuto alcolici. Il 16 agosto Stock era più esagitato del solito e venne chiamata la polizia. Gli agenti giunti a Baveno gli chiesero i documenti d’identità parlando in inglese (il tedesco non parla italiano e probabilmente non lo comprende). Questi si rifiutò e cercò d’allontanarsi, al che la polizia usò la forza per bloccarlo. Lui, reagendo, disse “italiani mafiosi” per poi arrendersi e lasciarsi accompagnare in questura, dove fu identificato e dove venne denunciato.
Per il pm Guido Dell’Agnola il comportamento di quel giorno fu al di fuori della legge e ne ha chiesto la condanna a 6 mesi e 100 euro di multa. Di tutt’altro avviso l’avvocato Gaetano Longo Dorni, avvocato d’ufficio che non ha mai parlato col suo cliente: “Non parla l’italiano, non capisce l’italiano, era noto agli uffici, non stava violando la legge e non c’era bisogno di prelevarlo con la forza”, ha sostenuto ipotizzando anche che, dato lo stile di vita, il clochard abbia qualche problema psicologico e chiedendone l’assoluzione. Tesi, questa, accolta dal giudice che l’ha assolto.


