VERBANIA – 13.07.2018 – L’aula è affollata
e c’è chi non ha trovato posto, ma nessuno ha voluto mancare. Magistrati, avvocati, cancellieri, impiegati, personale della sicurezza, civili e rappresentanti delle forze dell’ordine stanno uno al fianco dell’altro, senza ruoli, né parti. Condividono il dolore che unisce la famiglia del tribunale di Verbania, che poco prima di mezzogiorno s’è ritrovata per l’ultimo saluto a chi non c’è più.
Domenica scorsa la lunga lotta che Luca Carnevali ha ingaggiato contro un male incurabile è finita. La malattia l’ha vinto, portandoselo via a 46 anni. Da quindici, con il papà Mario e la mamma Maria Elisabetta, occupava l’alloggio al piano terra di Palazzo di Giustizia, di cui era il custode. “Un termine riduttivo”, ha detto il giudice Luigi Montefusco. Il presidente del Tribunale ha voluto questo momento di raccoglimento per esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari, ma anche per esternare l’affetto e la riconoscenza di tutti a un lavoratore diligente e generoso, a un uomo umile e discreto, che ha affrontato con estrema dignità il dolore e la sofferenza e se n’è andato in punta di piedi.
Sentimenti condivisi da tutti i presenti, che il presidente ha raccolto e faticato a trattenere nel suo breve discorso, concluso con la voce incrinata dall’emozione. “La sua era una presenza costante, efficiente, rassicurante – ha affermato –. Si impegnava ben oltre i suoi obblighi contrattuali, sempre con grande disponibilità, senza lamentarsi. Ha fornito un grande apporto all’amministrazione della giustizia. Senza di lui ci sentiamo un po’ più soli, meno protetti”. “Era la persona più importante e migliore di questo Tribunale”, ha aggiunto il giudice Massimo Terzi, oggi presidente a Torino.
Un lungo applauso rompe il velo di tristezza che pervade l’aula “A”, intitolata da poco al compianto giudice Lidia Pomponio, scomparsa lo scorso anno. Le strette di mano, gli abbracci e i sorrisi che raggiungono papà Mario, mamma Maria Elisabetta, il fratello Marco e la sorella Katia sono la tangibile prova di come, nel compiere con efficienza il suo lavoro e nel suo essere semplicemente una persona buona, Luca se ne sia andato lasciando un ricordo indelebile.
Nella foto il presidente Montefusco durante la commemorazione.


