VERBANIA – 11.07.2018 – Non ho i contanti,
vado a prelevare e torno. Scuse classiche, da manuale della truffa, quelle che un uomo di media altezza, robusto, vestito con abiti da lavoro sporchi sciorinò, il 4 ottobre 2016, alla tabaccaia di Omegna che aveva appena disposto una ricarica da 300 euro su carta poste-pay. La titolare aveva già completato la procedura e, non potendo stornarla, insistette per ricevere in contanti il denaro che non ha mai visto, sparito come quel cliente che poi andò a denunciare. Cliente che le indagini condotte dai carabinieri hanno identificato in Salvatore Altieri, finito a processo con l’accusa di truffa e condannato dal giudice Donatella Banci Buonamici a 6 mesi e 100 euro di multa, poco meno degli 8 mesi chiesti dal pm Chiara Radica. Una magra consolazione per la tabaccaia, che dopo aver raccontato al magistrato di come è stata tratta in inganno, all’atto di congedarsi ha chiesto, con un misto di rassegnazione e ironia: e i miei soldi?


