
VERBANIA – 10.07.2018 – Un deposito di medie dimensioni
ma con un rispettabile giro d’affari, che commerciava soprattutto con artigiani e piccoli imprenditori, pagando quasi esclusivamente in contanti. Era questa l’attività che svolgeva nella sede di Gattico la Siderferro Padana, una srl con alcuni soci, un amministratore di diritto e uno di fatto. Il deus ex machina, l’uomo del settore che portava i clienti e gestiva il commercio del metallo di scarto (rame, piombo, ottone…) era Giuliano Ruga, 75enne originario di Villadossola, nome molto conosciuto nell’ambiente dei rottamai, che ha in corso alcuni procedimenti penali, tra cui uno per bancarotta fraudolenta. Quello che lo chiama in causa per la Siderferro Padana, nella quale non figurava ufficialmente ma della quale era il referente e dalla quale percepiva un compenso mensile, è per appropriazione indebita. La Procura di Verbania gli contesta d’essersi intascato tra l’ottobre e il dicembre ddl 2014 la somma di 184.350 euro, stornata dai numerosi pagamenti in contanti che si effettuavano a Gattico. Pagamenti “sospetti” per il commercialista che tra il 2012 e il 2013 tenne la contabilità dell’azienda e che inoltrò due segnalazioni antiriciclaggio al ministero delle Finanze. Pagamenti che l’ossolano ritiene del tutto regolari. “Idraulici, muratori, piccoli artigiani che venivano da noi e che ci portavamo tubi, pezzi di ferro e scarti vari volevano essere pagati in contanti – ha raccontato al giudice Annalisa Palomba, difendendosi –. Così prelevavamo e pagavamo, anche parecchie migliaia di euro al giorno, rilasciando regolari ricevute e portando addirittura la fotocopia dei documenti di identità ai carabinieri di Gattico. Non ho mai intascato nulla, se non i 2.000 euro al mese che mi davano come compenso, come un altro socio, con bonifico”.
Le contestazioni sono arrivate in un periodo successivo alla sua fuoriuscita dall’azienda, avvenuta in dissidio con gli altri soci. “Andavamo bene, poi hanno voluto ingrandirsi ma mancavano le autorizzazioni e ci sono stati problemi – ha aggiunto –. A quel punto me ne sono andato”. Via lui, l’attività crollò, come ha testimoniato anche un’ex impiegata, che ne ha chiarito il ruolo di amministratore di fatto ma che ha spiegato che l’esperto del commercio di rottami e metalli era lui.


