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cartello chius strada

VERBANIA – 07.07.2018 – “Massiccia” secondo il sindaco, 

carente -per non dire assente- secondo i detrattori, l’informazione è uno dei nodi delle polemiche post Giro Rosa. A prescindere da come, dove, quando e quanto sono state veicolate le informazioni sulla chiusura strade, la maggioranza di chi era Verbania ieri (non solo residenti in città o comuni limitrofi, ma anche turisti o persone di passaggio) non sapeva. Diversamente -a meno di ritenere tutti stupidi o masochisti- non ci sarebbero state centinaia di macchine ammassate ovunque a Intra, al di qua del San Bernardino, i cui conducenti erano variamente arrabbiati, sino all’inferocito.

Probabilmente nessuno pensava che mezza città sarebbe stata blindata per tre ore, che ai “varchi” presidiati dalle forze dell’ordine non sarebbe passato nemmeno uno spillo (il divieto totale, anche solo di attraversare un incrocio, è stato fatto rispettare), né che la chiusura sarebbe stata così lunga: un’ora prima della partenza (dalle 15 circa, dalle 15,30 secondo disposizioni scritte) e per tutta la durata della prova, che essendo una cronometro –seppur a squadre– vedeva atlete sempre in strada a intervalli regolari di tre minuti.

Tornando alle informazioni, al di là dei mass media, dei social network e dei canali informativi del Comune, non c’era alcun cartello in strada. E non solo in città, ma pure nei comuni vicini, che l’ordinanza di viabilità non l’hanno nemmeno ricevuta. Non hanno ricevuto a domicilio nemmeno un’informativa coloro le cui abitazioni s’affacciano sulle strade da chiudere e che, uscendo senza controllo, avrebbero potuto arrecare danno alle atlete. E l’Asl (l’ospedale è stato isolato per tre ore) ha avuto in mano gli orari di chiusura solo ieri mattina. Se, con qualche giorno d’anticipo, si fossero affissi cartelli almeno a Baveno, Mergozzo, Gravellona Toce, Cannobio (e centri rivieraschi), in collina e all’imbarco dei traghetti di Laveno, chi, ignaro di tutto, si fosse messo in strada avrebbe capito che stava per imbottigliarsi nel traffico. A iniziare dagli stranieri o da chi era di passaggio -la statale 34 è pur sempre un’arteria internazionale-, certamente all’oscuro del Giro Rosa.

A proposito di cartelli, l’ordinanza di viabilità licenziata il 3 luglio (a 72 ore dall’evento) dalla polizia municipale al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in prefettura, afferma che “i provvedimenti verranno resi manifesti con collocazione di idonea segnaletica stradale, transenne e cartelli di informazione” e che “il personale dell’ufficio Tecnico del Comune, ovvero quello di altre imprese abilitate e/o facenti parte dell’organizzazione della manifestazione sportiva, è incaricato per l’apposizione della segnaletica stradale (con relativi pannelli integrativi) sulle strade interessate – la transenna tura – la copertura/rimozione della segnaletica contrastante”.

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