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cani abbaia

VERBANIA – 06.05.2018 – È già stato assolto

un anno fa dal reato di disturbo del riposo e dell’attività delle persone, ma è un’altra volta a processo per gli stessi fatti e i medesimi motivi, anche se contestati in un diverso periodo. Erasmo Caccavale, frontaliere di Verbania, da quasi quattro anni vive nelle nuove palazzine residenziali di via Franzosini, a Intra. S’è trasferito in una villetta a schiera con una porzione di giardino che dà sul vialetto d’accesso al complesso immobiliare proprio per dare più comfort al cane ma, da quel giorno, è finito suo malgrado bersaglio delle proteste del circondario. Lui e un vicino sono stati identificati in un primo tempo come i padroni dei cani che, abbaiando frequentemente, disturbavano le numerose persone firmatarie nel 2015 di un esposto inviato alla polizia municipale. Esposto che portò al processo in cui entrambi furono assolti perché l’asserito fastidio era sporadico e perché, come recita una sentenza del tribunale di Lanciano balzata agli onori delle cronache nazionali, i cani hanno il diritto di abbaiare (nonché l’incoscienza di arrecare disturbo).

Ma un’altra petizione circolata nelle vie limitrofe (via Franzosini, via Falcone, viale San Giuseppe e via dei Pioppi) successivamente ha portato altre grane al frontaliere, nuovamente a giudizio. Difeso dall’avvocato Loredana Brizio, attende il responso del giudice Annalisa Palomba, che ha rinviato a giovedì prossimo la discussione e la sentenza del procedimento che, oltre alle premesse di quello precedente, ieri ha visto testimoniare di nuovo il funzionario della polizia municipale verbanese che effettuò i sopralluoghi e che ha confermato come, ancor più che nel periodo precedente, ogni volta che s’è recato sul posto non ha sentito i cani abbaiare.

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