1

pol post

TORINO – 27.06.2018 – L’inchiesta è nata

a Torino, anche se il Piemonte ne è escluso. È stata l’abilità di investigatori degli appartenenti alla polizia postale del capoluogo subalpino a stanare, quest’oggi, sedici persone che in tutta Italia operavano in una rete sommersa di pedopornografia sul web. Sei le persone che, a seguito delle perquisizioni domiciliari disposte dalla magistratura, sono state arrestate in flagranza di reato in Emilia Romagna, Toscana e Sardegna. Avevano in casa supporti informatici contenenti una vasta “collezione” di immagini e video pedopornografici, alcuni dei quali girati con neonati, diversi ritenuti dagli inquirenti come autoprodotti dagli stessi arrestati. Lombardia e Sicilia le altre regioni coinvolte.

L’indagine è partita dal monitoraggio della rete da parte della polizia postale di Torino, che s’è imbattuta in una chat room di un sito con sede all’estero ma in italiano. Creando una falsa identità i poliziotti sono riusciti, con pazienza e abilità, a infrangere la rigida riservatezza dei gestori, sino a individuare le persone coinvolte, nei cui confronti vengono ora mosse pesanti accuse.

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.