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STRESA – 25.06.2018 – Quattro colpi “mirati”,

furti su commissione nelle ville storiche del Verbano che nei primi cinque mesi del 2018 hanno avuto come bottino mobili e suppellettili di pregio ma, soprattutto, una decina di quadri dell’’800 e del ‘900 di rilevante valore artistico e commerciale. È iniziata da qui, dai colpi notturni a Stresa e Baveno, l’indagine con la quale i carabinieri della stazione Stresa hanno recuperato parte della refurtiva e svelato un fiorente traffico d’arte che interessa tutta Italia. Le persone coinvolte, tutte estranee al territorio del Vco, sono state denunciate a vario titolo per furto e ricettazione. Il numero dei denunciati e la loro identità non sono stati resi noti, anche perché le indagini sono ancora in corso, le singole posizioni al vaglio della magistratura e non è escluso che ci possano essere sviluppi a breve.

A dare la notizia di questo primo rinvenimento sono stati, stamane, il comandante della Compagnia di Verbania, capitano Giuseppe Talamo, e il luogotenente James Lui, comandante della stazione di Stresa (nella foto durante la conferenza stampa tenutasi all’hotel La Palma di Stresa). Sono loro, in contatto con la Procura di Verbania, che hanno seguito le indagini cui hanno partecipato i Nuclei tutela patrimonio culturale dell’Arma di tre regioni. Attraverso numerosi passaggi tra antiquari, rivenditori e restauratori, i quadri trafugati sul Lago Maggiore erano finiti in mezza Italia. Due dipinti erano pronti per essere banditi da una casa d’aste di Genova; un altro si trovava nell’abitazione di un collezionista sardo, un noto imprenditore di Sassari; e un terzo era a Varese. Genova, Varese, Sassari ma anche Brescia le province nelle quali i carabinieri hanno effettuato perquisizioni, rinvenendo circa 25.000 euro di beni trafugati a Baveno e, in totale, altre opere sospette per ulteriori 45-55.000 euro.

I dipinti ritrovati e oggetto di sequestro penale saranno presto restituiti ai proprietari. Proseguono invece le ricerche degli altri beni ma, soprattutto , la verifica della provenienza di altri pezzi artistici e d’antiquariato sospetti, quella sulla cui provenienza gli antiquari perquisiti non hanno saputo fornire alcuna spiegazione.

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