VERBANIA – 25.06.2018 – Una folla commossa e silenziosa
ha partecipato, sabato e domenica, alle celebrazioni ufficiali per il 74° anniversario dell’eccidio di Fondotoce. Le due giornate di ricordo hanno coinvolto verbanesi e non e, come da tradizione, in tanti sono giunti ieri mattina al Sacrario di Fondotoce. Oltre alla tradizionale fiaccolata (nella foto) che da Intra a Fondotoce ha seguito sabato sera il percorso che compirono i 42 Martiri che poi furono fucilati (un qearantetreesimo si salvò), alla cerimonia di domenica l'oratrice è stata il presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo. “Gli antifascisti che per ragioni anagrafiche non hanno combattuto armi in pugno fascismo e nazismo – ha esordito - hanno il dovere di trasmettere ai giovani gli stessi valori che noi abbiamo avuto la fortuna di apprendere dalla viva voce dei testimoni di allora. Lo dobbiamo a loro, e a tutti coloro che hanno dato la vita per restituirci la libertà”. Durante il suo discorso ha rivolto un monito ai presenti affinché si adoperino a contrastare il risorgente razzismo che sta dilagando in Europa. “Quando viene meno la memoria storica – ha detto - può accadere, come a Roma, che i consiglieri 5 Stelle votino per intitolare una via a Giorgio Almirante. Ma quando si protesta, come abbiamo fatto noi, il provvedimento viene revocato come ha fatto la sindaca Raggi”.
Prima del presidente dell’Anpi aveva parlato, tra gli altri, anche il sindaco di Verbania Silvia Marchionini. “Sentiamo una responsabilità – ha detto - nel ricordare il 20 giugno ‘44, i 43 martiri che hanno imboccato la strada da Intra, Pallanza, Suna di una via crucis dopo due giorni di torture, già stremati, senza cibo e acqua, derisi. La memoria di quell'evento è una storia fatta di tanta pagine, di sensibilità diverse, di esistenze semplici però accomunate dalla ferma volontà di opporsi al regime fascista. Oggi tutto è mutato, il mondo fuori e dentro di noi, in un'epoca di incertezza, anche di preoccupazioni sul futuro, e ci chiediamo come corrispondiamo, e se lo stiamo facendo, al nostro debito di riconoscenza”. “Stare qui ha senso ed è importante perché ci costringe a ripercorrere una lunga strada di ricordi, di libri da leggere, testimonianze da imparare, solo in apparenza perduta. Le persone che oggi commemoriamo e onoriamo, le loro azioni e il loro sacrificio, siano da esempio per tutti noi e un monito per preservare e rinvigorire i beni preziosi che ci hanno consegnato: pace, libertà, democrazia. Non dimentichiamolo, non dimentichiamoli!”.


