
VERBANIA – 19.06.2018 – “Quella del Coccia
ormai è una soap opera”. Una battuta, un sorriso forzato che trattiene a fatica il disappunto è il modo con cui Silvia Marchionini tocca il tema “caldo” dei rapporti tra Verbania e Novara, della fu convenzione tra il “Maggiore” e il “Coccia” e del ruolo della direttrice artistica Renata Rapetti, scaricata dalla città di San Gaudenzio e accolta a braccia aperte, con un incarico fiduciario, proprio in riva al Lago Maggiore.
Alla presentazione della stagione teatrale 2018/2019 il sindaco verbanese non ha fatto finta di niente e, seppur con una battuta, ha toccato l’argomento dei pregressi novaresi di Rapetti, che da qualche settimana è sulle pagine dei giornali per le nemmeno troppo celate accuse che le ha mosso il presidente della Fondazione “Coccia”. Carmen Manfredda, magistrato in pensione, ha parlato di irregolarità segnalate alla magistratura e all’Amministrazione gaudenziana. Né Marchionini, né Rapetti oggi sono entrate nel merito delle voci, ma hanno voluto ribadire entrambe stima reciproca e fiducia. “Ringrazio la sindaca che ha creduto in me – ha detto la direttrice artistica –, che mi ha dato fiducia e anche carta bianca nelle scelte”. Che l’argomento sia delicato lo s’è capito anche dalla reazione di Rapetti ai due lapsus geografici che le sono scappati durante la presentazione quando, forza dell’abitudine, ha citato Novara intendendo Verbania.
Al di fuori delle dichiarazioni in pubblico, tuttavia, la posizione di Marchionini è chiara e netta in difesa di Rapetti, del “Maggiore” e di Verbania, per cui è anche pronta a ricorrere alle vie legali. Porta la data di ieri, infatti, la lettera con cui, scrivendo a Manfredda e per conoscenza al suo omologo di Novara Alessandro Canelli, inoltra una sorta di diffida alla quale si invita a rispondere “con ogni consentita urgenza”. Partendo da alcune frasi attribuite a Manfredda sul quotidiano La Stampa secondo cui il “Coccia” avrebbe pagato per conto del “Maggiore” un direttore di sala per 24.800 euro e la pubblicità degli spettacoli nell’arena estiva di un privato (la Show Bees di Gianmario Longoni, ndr) per 13.000, Marchionini va al contrattato contro queste “affermazioni negative”. “Si chiede di rettificare al più presto quanto asserito – scrive –, in quanto lesivo del buon nome del nostro teatro e dei costanti sforzi di renderlo appetibile in termini di contenuti alla nostra cittadinanza e non solo. Affermazioni così pesanti meritano ogni necessario chiarimento e, da parte mia e dell’Amministrazione comunale, ogni più ferma tutela nelle sedi opportune”.
Nella foto, da sinistra, Carmen Manfredda e Silvia Marchionini.


