VERBANIA – 18.06.2018 – Le armi erano prodotte
all’estero e in Italia arrivavano illegalmente dalla Polonia tramite l’e-commerce. Oltre 500 poliziotti di 48 province la scorsa settimana hanno partecipato all’operazione “Lethal weapon” coordinata dalla Procura di Enna e seguita dalla squadra Mobile della locale questura. Un’operazione che ha toccato anche Verbania e cha ha smantellato una rete di commercio illegale di pistole e carabine ad aria compressa ad alto potenziale, che per le norme nazionali sulle armi non sono di libera vendita.
La falla nel sistema di vendita on-line è stata trovata in Sicilia. Un uomo di Centuripe, città di 5.000 abitanti in provincia di Enna, nel settembre del 2016 è stato individuato dalla polizia postale come presunto truffatore, responsabile di acquisti telematici effettuati con carte di credito clonate. Ulteriori approfondimenti hanno permesso di scoprire che, tra gli altri beni, aveva acquistato anche le armi ad aria compressa. Seguendo a ritroso il corriere che le aveva consegnate l’inchiesta è approdata in Polonia. Coinvolgendo le autorità polacche è stato poi possibile arrivare alle 81 fatture con cui 78 persone hanno acquistato 92 tra carabine (80) e pistole ad aria compressa (12), i cui proprietari sono stati individuati uno a uno e raggiunti dalle rispettive Squadre Mobili che li hanno denunciati.
Nel Vco l’acquirente è un residente nel capoluogo che a casa aveva una pistola ad aria compressa modello Cz Sp-01 Shadow calibro 4.5 BB, e un fucile ad aria compressa marca Hatsan mod.135 Snipper Qe da 4.5 mm di calibro. Durante la perquisizione è staa rinvenuta, non denunciata, anche una pistola Beretta calibro 9x21 modello Storm Px4 con cento pallottole.


