VERBANIA – 16.06.2018 – Alla fine al ristorante
il “conto”, quello con la giustizia, l’ha pagato solo il cuoco. Nella lite con insulti minacce e qualche colpo proibito, tentato e sferrato, scoppiata il 14 luglio del 2013 al Miralago di Ghiffa, la responsabilità penale è stata riconosciuta a Gerardo Zullo, che del locale era, appunto, il cuoco. La vittima, anch’ella imputata per via delle querele reciproche, era il collega pizzaiolo, l’albanese Klodian Pushaj. Entrambi erano a processo di fronte al giudice di pace di Verbania per rispondere il primo di lesioni e ingiurie, il secondo di tentate lesioni e minacce. Al termine di un lungo processo durato ventidue mesi e dieci udienze, e a distanza di quasi cinque anni da quel fatto, s’è discusso di quella sera in cui, per un episodio banale che ha innescato probabilmente dissapori e rancori che covavano da tempo, a fine turno i due finirono per venire alle mani in sala. Secondo quanto ricostruito nel dibattimento, Zullo sferrò un pugno a Pushaj -il quale poche ore dopo andò al Dea a farsi visitare e consegnare il referto medico, probabilmente decisivo ai fini della sentenza- che a sua volta gli lanciò, mancandolo, un posacenere di metallo prodotto anche in tribunale come prova.
La causa scatenante furono i gelati, i dessert preconfezionati che il titolare, nel momento in cui verificava che si erano “smollati” per il caldo e non potevano più essere venduti, lasciava che i dipendenti portassero a casa. Il pizzaiolo quel giorno ne aveva presi un po’, portandoli in auto e risentendosi più tardi quando il cuoco aveva adombrato che fosse un ladro. Nel condannare Zullo e assolvere Pushaj, il giudice di pace Silvia Terracciano ha stabilito, oltre a una pena di 400 euro di multa, altri 400 euro di risarcimento a Pushaj (entrambi erano costituiti parte civile), al quale dovrà anche saldare le spese legali.


