VERBANIA – 09.06.2018 – Due parchi eolici
in Sicilia e Molise, un intreccio finanziario internazionale, il fallimento, la bancarotta e la condanna. È questa la parabola di Co-Ver Energy, uno dei rami dell’ex gruppo industriale verbanese Co-Ver, il cui ultimo capitolo è stato scritto al tribunale di Verbania. I giudici hanno condannato i quattro manager della società inglese Oxara Energy coinvolti in Co-Ver Energy. Per il collegio presieduto da Luigi Montefusco con Rosa Maria Fornelli e Raffaella Zappatini giudici a latere, Robert Sharatt, Stephen Oxenbridge, Christopher Grindal e Riccardo Gubbioli (i primi tre britannici, il quarto italiano, tutti residenti nel Regno Unito) sono colpevoli, condannati ciascuno a due anni con i benefici di legge della sospensione della pena e della non menzione.
La vicenda che li riguarda ruota attorno a due parchi eolici che Co-Ver aveva progettato di realizzare in sud Italia, uno in provincia di Enna e uno in provincia di Campobasso. In quel progetto era stata coinvolta Oxara, con cui era stata siglata nel 2007 una joint-venture internazionale. La partnership ebbe difficoltà sin dall’inizio e non decollò mai, tanto che due anni più tardi, nel 2009, le controparti italiana e inglese erano ai ferri corti, prossime a una causa. Causa che fu evitata con un accordo che portò le quote societarie in capo a Oxara. Questa transazione per la Procura di Verbania e il sostituto procuratore Fabrizio Argentieri fu una messinscena per distrarre i beni da Co-Ver, che fu poi dichiarata fallita e spogliata di questi beni il cui valore era stimato in 20 milioni di euro. Il dissesto, ha sostenuto l’accusa, fu provocato da questa operazione per la quale i quattro manager d’Oltremanica hanno scelto di andare al dibattimento. In un processo durato diversi mesi e nel quale si sono difesi puntando sulla legittimità dell’accordo e sui danni comunque patiti da Oxara nell’investimento, ha prevalso la linea dell’accusa. Il pm Argentieri ha visto accolte le richieste di pena che aveva avanzato.


