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finto parente

VERBANIA – 23.05.2018 – La truffa del finto parente

nei guai è stata sventata. La polizia ha arrestato l’altro ieri a Pallanza un giovane di Napoli che ha tentato di farsi consegnare denaro da un anziano indotto a credere che il figlio avesse avuto un problema e che, bloccato in caserma dai carabinieri, aveva bisogno di denaro contante. Il copione è quello della classica frode contro la quale le forze dell’ordine mettono in guardia da tempo la popolazione.

L’anziano, che abita in centro a Pallanza, ha ricevuto una prima telefonata in cui gli veniva raccontata, da un presunto maresciallo dell’Arma, la frottola dell’incidente e nella quale gli si chiedevano seimila euro. Preoccupato, ha cercato il figlio al telefono, senza trovarlo. A quel punto s’è rivolto all’altro figlio, che non sapeva nulla e che vive fuori città. Quando i fratelli si sono sentiti tra di loro telefonicamente hanno capito che qualcosa non andava. A quel punto, non riuscendo più a contattare il padre, uno dei due ha preso l’auto e s’è diretto a tutta velocità verso l’abitazione. Forse per il rumore udito all’esterno, forse perché non era riuscito a farsi consegnare nulla – nel frattempo altre due telefonate avevano raggiunto l’anziano, una del sedicente maresciallo e l’altra di una terza persona che annunciava l’arrivo del corriere chiamato a ritirare il denaro – il giovane giunto per ottenere la soma chiesta è fuggito di corsa a piedi. Il figlio della vittima della truffa gli è corso dietro, richiamando l’attenzione dei passanti. In piazza Gramsci, all’altezza dell’attraversamento pedonale nei pressi della Ruga, un uomo è smontato dall’auto e ha intercettato il giovane che, immobilizzato, è stato poi preso in consegna dalla polizia, che nel frattempo era stata allertata.

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