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CANNOBIO - 13.05.2018 - Grande partecipazione

ieri mattina al teatro Nuovo di Cannobio, dove si sono ritrovate Fiamme Gialle (in servizio e in congedo) per la presentazione del libro “Grigioverde di Lago, Storia della Guardia di Finanza di Cannobio e Valle Cannobina”, scritto dal maggiore Gerardo Severino e dal professor Enrico Fuselli e pubblicato su iniziativa della sezione di Cannobio dell’Associazione nazionale finanzieri d’Italia, con il sostegno del Comune, dell’Unione dei Comuni del Lago Maggiore e della società dei Verbanisti.

In oltre duecento pagine scorre un secolo e mezzo, dal 1862 al 2017, di storia delle Fiamme Gialle fra Cannobio e la Valle Cannobina, con vicende che si svolgono sul lago e sulle aspre montagne di confine, in una dettagliata e documentata ricostruzione curata dal Severino, direttore a Roma del Museo del Corpo ed autore di diverse pubblicazioni; e da Fuselli, storico e ricercatore il cui padre era un finanziere.

Alla presentazione hanno portato il loro saluto il sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Gianfranco Parisi, i rappresentanti regionale e nazionale dell’Anfi e il presidente della sezione cannobiese, luogotenente Giommaria Angius. I due autori hanno raccontato la geneesi e il contenuto del libro storico, che viene pubblicato nell’imminenza del centenario di fondazione della sezione di Cannobio dell’associazione, costituitasi il 19 agosto 1919.

Nell’occasione si sono ritrovati anche numerosi finanzieri in congedo, alcuni dei quali avevano prestato servizio proprio in questa zona di frontiera e, attraverso questo libro e alla pregevole iniziativa della sua pubblicazione hanno potuto condividere ricordi e amicizie, facendo riemergere le storie di chi, giunto anche da regioni d’Italia assai lontane, ha qui compiuto il proprio dovere per la tutela della legalità e della sicurezza collettiva, spesso in condizioni difficili e in qualche caso perdendo la vita.

Non a caso tra le iniziative della sezione di Cannobio dell’Anfi vi è anche quella del recupero e valorizzazione di cippi e lapidi che ricordano finanzieri morti in servizio, per incidenti ma talvolta  uccisi sulle montagne mentre erano impegnati nella prevenzione del contrabbando, iniziativa ricordata in un articolo apparso su “Fiamme Gialle” periodico nazionale dell’associazione.

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