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tribunale 17

VERBANIA – 10.05.2018 – Ancora un’udienza,

tre testimoni e poi la sentenza. C’è una data, il 24 maggio, in cui la vicenda delle ripetute truffe assicurative che vede come imputato al tribunale di Verbania l’ex assicuratore di Baveno Mauro Gallia avrà un punto fermo. Che, molto probabilmente, non sarà definitivo e, forse, sarà effimero perché su questa vicenda fatta di amicizie infrante, fiducia tradita, polizze false e centinaia di migliaia di euro sottratti (i risparmi di poco meno di una decina di persone) incombe -e in parte è già stata accertata- la prescrizione. Del resto già nella precedente udienza il pm Anna Maria Rossi, che di fronte al giudice Donatella Banci Buonamici sostiene l’accusa di due fascicoli accorpati (uno risalente al 2013 e l’altro del 2015) ha già fatto “pulizia”, riformulando i due capi di imputazione, stralciando quelle somme di denaro per cui la truffa è prescritta e arrivando a contestare, per nove persone, 557.336 euro.

Di quei nove, due hanno raccontato oggi la loro storia. Marito e moglie titolari di un scuola guida conobbero Gallia perché divenne loro cliente, più di dieci anni fa. Entrarono in confidenza e si propose come broker assicurativo stipulando polizze su attività, casa, auto e motoscafo, tutte regolari. E proponendo fondi pensione e investimenti per cui incassò 33.000 euro da tutti e due. I primi contratti erano reali, ma dal secondo anno in poi il denaro -in bonifici e assegni intestati a lui personalmente- finì nelle sue tasche, in cambio di false ricevute per contratti inesistenti che i due appresero “farlocchi” quando chiamarono un consulente e gli mostrarono i documenti. Il sospetto che qualcosa non andasse l’avevano avuto poco prima, quando il marito fu tamponato e, rivolgendosi all’assicuratore, gli consegnò il modulo di constatazione amichevole che non venne mai depositato. “Ci fidavamo, gli davamo i soldi e non immaginavamo che se li tenesse”, hanno raccontato con un sentimento di rabbia mista a rassegnazione. Loro, come gli altri, non hanno visto un centesimo indietro e difficilmente l’avranno perché gli importi sono alti e perché i pochi beni che Gallia possiede non bastano per tutti e su di essi, peraltro, ci sono le richieste di altri creditori non presenti in questo procedimento. Delle nove persone offese, sei sono costituite parte civile con gli avvocati Massimo Vairetti e Luca Perna la Torre. Gli altri tre, che inizialmente non sono stati inseriti nella lista testi della Procura, saranno sentiti il 24 maggio perché oggi il pm Rossi, all’esito dell’esame reso dall’imputato, li ha citati -su autorizzazione del giudice- come testi essendo stati da lui chiamati in causa per quegli episodi specifici. Per quella data è prevista anche la discussione e la sentenza.

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