VERBANIA – 09.05.2018 – Il vescovo Franco Giulio Brambilla,
per il futuro locale, punta sulla bellezza dell’arte, sui giovani, sul turismo. In occasione della patronale di San Vittore, alla messa solenne delle 20,30 di ieri sera, il prelato è stato chiaro. “Con questo restauro, la chiesa, per chi giunge a Intra in battello, deve rappresentare il biglietto da visita della città. E se una volta il comune voleva dire il municipio e la chiesa, mentre oggi centrali sono la banca e i centri commerciali, si può sperare ancora in un futuro diverso. La chiesa deve recuperare il suo valore simbolico, fare risaltare la bellezza del barocco”. L’invito è quello a puntare sui giovani, presenti numerosi ai lati dell’altare, perché a loro dedicato il prossimo sinodo autunnale voluto da papa Francesco. Ma tornando ai valori della bellezza e dell’arte, va ricordato soprattutto l’impegno del prevosto di San Vittore, don Costantino Manea, che ha creduto nei lavori di restauro, appena arrivato da Invorio. “A giugno pensiamo di togliere i ponteggi, ad ottobre, quando sarà conclusa la navata, scomparirà altro ‘nero’. Avremo una basilica luminosa, ritroveremo i colori pastello” ha detto entusiasta. Iniziato nell’ottobre 2015, il restauro ha avuto alcune tappe, i lavori nella cupola sono finiti nel 2016, il presbiterio nell’autunno dello scorso anno. Ora si cercano nuovi fondi per il restauro delle otto cappelle. Con il contributo di tutti: parrocchiani, banche, fondazioni, enti amministrativi territoriali, industrie. Perché, come ha ricordato don Costantino in più di una omelia, la bellezza dell’arte è un invito alla riflessione anche per i non credenti.
In un giorno di festa non si può dimenticare anche la fatica di don Eraldo De Agostini, direttore del Chiostro che ha fatto della grande musica “un cibo per tutti i verbanesi”. Partendo qualche anno fa con un gruppo di orchestrali della Scala di Milano, poi coi concerti del maestro Canino. Il suo lavoro continua con convinzione e dedizione. Il teologo svizzero Hans Hurs Von Balthasar diceva che tutto l’uomo è chiamato alla contemplazione perché tutto l’uomo deve volgersi a Dio, in un’appropriazione progressiva della gioia e della bellezza della rivelazione, della maestà e verità dell’amore. Toccati dal mistero.
Dopo la messa solenne di San Vittore, accompagnata dal Coro polifonico omonimo, i festeggiamenti del patrono sono proseguiti con la processione a lago, la benedizione delle barche e i fuochi cd’artificio.
Fausto Reschigna


