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MILANO – 06.05.2018 – Cittadini e imprese

pagavano le tasse, ma chi le riscuoteva per conto (e con un aggio) del Comune non restituiva tutte le somme. Nel maxi-crac dell’Aipa Spa – Agenzia italiana per pubbliche amministrazioni, per la quale s’apre domani in udienza preliminare al tribunale di Milano il processo a dieci amministratori accusati di svariati reati finanziari, ci sono anche 25 comuni del Vco. il loro “buco”, cioè le somme trattenute con la frode -l’ipotesi di reato è peculato- è solo di 173.000 euro circa, un nulla rispetto ai 25 milioni che si stimano siano stati sottratti agli 800 comuni dei quali la società era concessionaria.

Aipa ha lavorato per anni anche a Verbania, gestendo le affissioni e l’occupazione del suolo pubblico, cioè incassando regolarmente i canoni che poi dovevano essere riversati. Il capoluogo del Vco avanza poco più di 28.000 euro anche perché, nel frattempo, la gara per la concessione è stata vinta da un altro soggetto.

Il sistema Aipa è venuto a galla solo dopo che la società è andata in crisi e, nonostante la cessione del ramo d’azienda a Mazal Global Solutions srl, società costituita ad hoc e ritenuta dagli inquirenti riconducibile agli stessi soggetti, è stata dichiarata fallita. Nel rimettere ordine nella contabilità i curatori hanno rilevato gravi profili di responsabilità penale denunciati alla Procura, che chiuse le indagini ora s’appresta a processare coloro che sono ritenuti i responsabili.

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