
VERBANIA – 29.04.2018 – Le aziende edili
sono sotto pressione e la colpa è anche della burocrazia. È un’analisi e al tempo stesso uno sfogo quello che Rino Porini, vicepresidente dell’Unione industriale del Vco e presidente locale dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) lancia nelle settimane in cui, a proposito dei grandi cantieri pubblici che il territorio avrebbe bisogno per la messa in sicurezza (statale 34 del Lago Maggiore e 337 della Val Vigezzo). Un’analisi che parte dai numeri del comparto a dieci anni dalla crisi del 2008. A fine 2017, dopo un decennio di contrazione, nel Vco sono rimaste 417 imprese edili che danno lavoro a 1.727 persone e che muovono 22 milioni di euro l’anno di salari. La cassa integrazione è scesa e in questo primo scorcio di 2018 c’è stata una crescita del 2,5% ma non basta per dire che la situazione è florida, anche perché -specialmente nelle opere pubbliche che potrebbero sbloccarsi- a regnare è la burocrazia. “La situazione delle infrastrutture nel Vco è molto precaria – spiega –. Numerose opere pubbliche indispensabili per lo sviluppo restanoal palo. La viabilità ogni giorno mette in risalto le più varie criticità che da anni vengono lamentate, partendo dall'impossibilità di regolari manutenzioni che non si possono fare per mancanza di fondi fino alle opere di edilizia scolastica e di edilizia sanitaria imbrigliate dalla burocrazia. In particolare il comparto dell’edilizia, ormai al decimo anno dall'inizio della grande crisi, ha conosciuto una recessione con una perdita di oltre 1.400 posti di lavoro nel territorio della provincia, nonostante le risorse a disposizione”.
Da qui l’appello alla politica regionale e nazionale affinché metta mano al codice degli appalti. “La legge di bilancio mette a disposizione degli enti locali risorse economiche, ma il nodo è la pressante e farraginosa burocrazia – continua –. L’attuale codice degli appalti, che avrebbe dovuto semplificare le procedure rendendo più efficiente e trasparenti le attività del sistema, ha invece immobilizzato gli stessi enti amministratori”.


