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tar piemonte

OMEGNA – 24.04.2018 – La notizia, che pur informalmente 

circolava già da qualche giorno, è diventata ufficiale oggi: uno dei gruppi candidati a costruire il nuovo ospedale unico di Ornavasso s’è rivolto al Tar. L’Asl ha ricevuto stamane la notifica di un ricorso alla giustizia amministrativa per l’annullamento della gara con la quale Scr (la società di committenza regionale, delegata tramite convenzione a gestire questa pratica), dopo aver già ricevuto una proposta di project financing, ha aperto un bando pubblico in seguito al quale altri due soggetti si sono fatti avanti per la medesima opera.

I ricorrenti sono il raggruppamento temporaneo di imprese vicentino-bresciano formato da Icm spa (costruttore) e Nocivelli Abp (impiantistica) con Arkstudio (progettazione). Lamentano la violazione delle norme della cosiddetta “finanza di progetto”, cioè di partneriato tra ente pubblico e privato. Sostengono che al deposito della loro candidatura, anziché far partire una gara, si sarebbe dovuto procedere con la valutazione del progetto originale che, in caso fosse stato accettato, solo allora avrebbe portato a una procedura concorsuale, fondata peò sul loro elaborato. Questa tesi è stata oggetto, prima del deposito del ricorso, di uno scambio di corrispondenza tra società, Asl e Scr al termine del quale, non vedendo accettate le proprie richieste, gli imprenditori hanno deciso di rivolgersi al tribunale.

La "candidatura" del gruppo veneto-lombardo risale a dicembre. L’11 gennaio Asl e Scr hanno firmato una convenzione per cui quest’ultima è stata incaricata di svolgere le procedure dell’affidamento. Scr il giorno dopo, il 12 gennaio, ha pubblicato un avviso al quale hanno risposto, nelle settimane successive, altri due gruppi.

Il project financing prevede che sui 178 milioni di euro previsti per l’ospedale di Ornavasso (330 posti letto), 60 li metta la Regione. Gli altri saranno l’investimento da cui il privato rientrerà nei decenni successivi gestendo manutenzione e servizi e ricevendo un canone annuale.

Il ricorso al Tar alza una spada di Damocle sull’intero progetto, soprattutto per i tempi della giustizia amministrativa, che in un giudizio di primo grado a Torino sono, tutto compreso, di circa 10-12 mesi.

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