VERBANIA – 21.04.2018 – I rapporti familiari
erano guasti da tempo e tra suocero e nuora non correva buon sangue. Con queste premesse, nel novembre 2013 una banale discussione per una carriola non riparata finì in un violento litigio che ha originato due processi e che ha visto in primo grado condannata la donna e assolto l’uomo. I fatti sono avvenuti nell’officina di Masera in cui il capofamiglia lavora insieme ai due figli. Il “casus belli” fu che il padre, trovando che la carriola utilizzata dai familiari era stata lasciata con la ruota a terra, si lamentò innescando una polemica che ebbe il suo culmine quando si trovò di fronte alla nuora, passata nel laboratorio per prendere il marito. In quei concitati attimi i due vennero alle mani. Il suocero sostiene che fu colpito alla testa con un ferro, la nuora che venne colpita da un cazzotto alla tempia. Entrambi si fecero visitare all’ospedale e sporsero denuncia. In due distinti processi per lesioni lei, difesa dall’avvocato Brizio, è stata condannata e lui, difeso dall’avvocato Ferdinando Brocca, assolto.


