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VERBANIA – 19.04.2018 – In un giorno solo

hanno colpito tre volte tra Domodossola e Verbania e, in un caso, sono tornate dopo due ore a recuperare il portafogli abbandonato tra gli scaffali del supermercato per evitare la sicurezza. Sono cinque le donne che la questura di Verbania ha identificato come componenti di una banda di borseggiatrici che tra il luglio e il settembre scorso ha colpito cinque volte nel Vco. Tre di loro sono state raggiunte la scorsa settimana da un ordine di custodia cautelare in carcere (per una tramutato negli arresti domiciliari ma solo perché è in avanzato stato di gravidanza) del gip del tribunale di Verbania richiesto dal sostituto procuratore Nicola Mezzina. Personale della Mobile verbanese con l’appoggio dei colleghi biellesi ha proceduto nei confronti della 35enne Maria Petrillo, di Anna Marotta (25) e di Catia Giove (34), che hanno precedenti per fatti analoghi in Campania. Sono accusate -le indagini proseguono nei confronti di altre due sospette complici- di aver raggirato anziane clienti al supermercato rubando dalle loro borse bancomat e carte di credito usate nelle immediatezze dei furti per prelevare denaro contante. Gli episodi accertati sono l’8 luglio ala Lidl di Verbania, il 19 agosto alla Lidl di Domodossola, il 16 settembre alla Lidl di Domodossola, all’Esselunga e alla Bennet di Verbania. Quest’ultimo raid è stato loro fatale. All’interno dell’Esselunga, infatti, dopo aver prelevato un borsellino, si sono dovute fermare per le attenzioni della sicurezza interna; hanno lasciato il punto vendita e dopo aver agito alla Bennet sono tornate due ore dopo a recuperare il maltolto, operando subito due prelievi in altrettanti bancomat di Gravellona Toce. Qualcuno, però, le ha viste allontanarsi su un’Alfa Romeo 147. Un testimone ha annotato il numero di targa, riferito alla polizia. Un rapido controllo in banca dati ha portato gli agenti sulle tracce di Petrillo, residente a Biella. I colleghi biellesi hanno poi proceduto la sera fermando il veicolo, identificando due donne a bordo (le altre si pensa possano essere scese prima) e rinvenendo, nascosti nell’abitacolo, attrezzi da scasso e 1.900 euro in contanti. Il modus operandi ha permesso di risalire agli altri due furti, tutti perpetrati con destrezza, cioè avvicinando la vittima e distraendola mentre una complice rovistava con abilità nella borsetta. Il bottino complessivo si aggira sui 7.000 euro.

Il resto delle indagini s’è sviluppato mediante i filmati delle telecamere dei supermercati e dei bancomat, che hanno permesso di identificare i tratti somatici di tutte le presunte ladre e anche alcuni capi d’abbigliamento o accessori (un paio di orecchini, un paio di occhiali da sole) ricorrenti nei loro travestimenti.

I risultati dell'operazione sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa dal questore Salvatore Campagnolo e dal dirigente della Squadra Mobile Matteo Luconi (nella foto). Nel corso degli arresti a Biella una delle tre è stata denunciata per evasione (non è stata trovata in casa, dove si trovava ai domiciliari) e -insieme al compagno- per spaccio poiché la polizia ha rinvenuto nell'abitazione 15 grammi di cocaina e materiale per confezionarla. 

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