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VERBANIA – 10.04.2018 – L’identificazione non è certa

e il presunto (aspirante) rapinatore finisce assolto. Per il tribunale di Verbania non è stata raggiunta la prova che il giovane marocchino Nassar Allah El Fedely il 6 ottobre del 2015 avvicinò una cinquantenne aronese sul lungolago di via Turati e, con in mano un taglierino, tentò di farsi dare i soldi contenuti nella borsetta. L’episodio era accaduto di sera, verso le 19, mentre la donna rincasava da una passeggiata. Il ragazzo che la avvicinò le chiese aiuto ma poi pretese il denaro. Lei reagì voltandosi verso la strada e tentando di fermare le auto di passaggio, provocando la fuga del rapinatore.

L’indagine ebbe una svolta proprio grazie alla vittima e al figlio, che cercando insieme a lei tra le amicizie comuni di Facebook identificò in El Fedely colui che le aveva puntato il taglierino. Lo disse ai carabinieri di Arona che, raccolta anche la testimonianza dell’automobilista corso in aiuto (e che più tardi dall’abbigliamento aveva riconosciuto in un ragazzo incrociato in un’altra via quel giovane magrebino di cui prima non aveva scorto il volto) mise insieme un fascicolo fotografico. La discrepanza tra le foto del social network e quelle in possesso dei militari hanno impedito un chiaro riconoscimento e nonostante il pm Laura Carrera abbia chiesto la condanna a un anno, due mesi e 300 euro di multa, il collegio presieduto da Donatella Banci Buonamici ha accolto la richiesta della difesa d’ufficio (avvocato Marika Bernardini) assolvendolo con la formula dubitativa.

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