VERBANIA – 05.04.2018 – Le telecamere che avrebbero dovuto
inchiodarlo alla fine l’hanno scagionato. Non c’è prova che un ragazzo ossolano – oggi ventenne, all’epoca dei fatti di un anno più giovane – sia stato l’autore del furto commesso nel magazzino della cooperativa “la Vaina” al parco giochi di via Trieste a Domodossola la notte del 2 maggio del 2017. Che qualcuno fosse entrato nell’area di svago ma, soprattutto, nel deposito da cui erano sparite due casse di birra del valore di 100 euro, se ne rese conto l’indomani la persona incaricata dell’apertura mattutina. Fu lui che segnalò il fatto al responsabile della cooperativa, che sporse querela. Le indagini furono orientate in gran parte delle immagini delle telecamere della videosorveglianza cittadina fornite dalla polizia municipale. Immagini che immortalavano quattro persone di giovane età riprese poco dopo le ore 21 aggirarsi tra i giochi del parco, che sarebbe dovuto essere chiuso. Due – di cui uno minorenne – vennero identificati. Il più grande è finito a processo con l’accusa di furto aggravato, ma è stato assolto. A propendere quantomeno per la mancanza di una prova certa è stato lo stesso pm Anna Maria Rossi, che nelle immagini visionate non ha ravvisato, né il momento in cui sarebbe stata forzata la serratura del magazzino (peraltro situata in una zona ”cieca”, non coperta dalle telecamere), né tantomeno l’attimo in cui il giovane avrebbe rubato due casse di birra. Nel fermo immagine che lo indica mentre lascia la zona, infatti, lo si vede con le mani in tasca e senza alcun “rigonfiamento” degli indumenti sotto il quale avrebbe potuto celare le bottiglie, men che meno una cassa.
Il giudice Donatela Banci Buonamici ha accolto questa ricostruzione e ha assolto il ventenne, che difeso dall’avvocato Gianluca Ubertini ha scelto il rito abbreviato, con la formula dubitativa.


