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VERBANIA – 31.03.2018 – Il fidanzato della figlia

non era chi diceva d’essere ma un latitante ricercato. È stato un controllo in questura dopo una lite in famiglia a smascherare un 23enne nato a Genova – di cui la questura fornisce solo le inziali: L.M. – che a Verbania s’era presentato come Simone Fovanna. Con queste finta identità (attestata da documenti falsi) aveva intrecciato una relazione sentimentale con una ragazza della stessa età. La storia andava avanti da tre mesi e aveva portato al trasferimento temporaneo della coppia in Spagna, per quello che avrebbero voluto fosse l’inizio di una nuova vita insieme, ma che era diventato una vacanza in cui lei aveva speso tutti i risparmi a disposizione, col disappunto dei familiari.

È in questo clima di tensione che nel primo pomeriggio di mercoledì, a casa di lei, s’è consumata una lite. Il padre della giovane, contrario a quella relazione, ha avuto da ridire con il fidanzato della figlia. L’alterco, salito di tono, ha provocato la reazione di lei, che ha minacciato di togliersi la vita buttandosi in strada dal balcone. La situazione è degenerata e sono stati chiamati a intervenire polizia e personale medico del 118. Padre e figlia, in stato di agitazione, sono stati caricati in ambulanza e trasportati in ospedale per accertamenti. Gli agenti, nel frattempo, hanno raccolto le testimonianze dei presenti apprendendo da una zia la storia della relazione contrastata. Fovanna è stato portato in questura e lì, consultando le banche dati, è emerso che il nome era fittizio e che in realtà il ragazzo, originario di Genova, era latitante, ricercato per una rapina avvenuta a Torino. Gli agenti l’hanno quindi arrestato disponendo il trasferimento nel capoluogo subalpino, non prima di averlo denunciato per possesso e fabbricazione di documenti falsi e, soprattutto, per circonvenzione di persona incapace.

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