VERBANIA – 27.03.2018 – Riceveva una pensione sociale
ma non ne aveva diritto. Sono oltre 66.000 gli euro che la Procura di Verbania contesta a una 84enne italobrasiliana e al figlio, coloro che presentarono all’Inps – tramite un centro di assistenza fiscale – la domanda per ottenere il contributo. Entrambi sono accusati di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. La donna ha gi patteggiato una pena di tre mesi mentre il figlio, José Clovis Mella, è a processo al tribunale di Verbania. Il procedimento s’è aperto oggi di fronte al collegio presieduto da Donatella Banci Buonamici. L’accusa, sostenuta dal pm Sveva De Liguoro, punta a dimostrare che la madre dell’italobrasiliano non ha mai realmente vissuto a Nebbiuno, nella casa che il figlio condivideva allora con la moglie e i due figli (oggi si trova in Brasile) e che, quindi, non aveva diritto a quegli assegni. Questa circostanza fu segnalata dall’Inps, che effettuò un controllo riscontrando che a nome dell’anziana non risultava alcuna prestazione sanitaria, un fatto inconsueto e che destò il sospetto che si trattasse di un raggiro. Le indagini furono condotte dalla tenenza della Guardia di finanza di Borgomanero e portarono i due a giudizio. Tra i vari testimoni ascoltati oggi, oltre alle Fiamme Gialle e ai funzionari Inps, anche il medico di famiglia dei Mella, che ha raccontato di non aver mai avuto l’anziana come paziente, ed alcuni amici dell’imputato, che hanno riferito di aver visto in alcune occasioni la donna a casa del figlio. Il processo è stato aggiornato al 10 aprile.


