VERBANIA – 20.03.2018 – In una sola giornata
ha messo insieme una mezza dozzina di reati che l’hanno portato in carcere e che, ora, gli costeranno una condanna salata. Due anni, otto mesi e venti giorni, oltre a 800 euro di multa, è la pena che il ventunenne marocchino Reda Chbar ha concordato con la Procura verbanese patteggiando per i fatti accaduti meno di un mese fa a Domodossola.
Il giovane nordafricano, residente nel Milanese, s’era trovato in centro città nel fine settimana tra il 23 e il 25 febbraio. La prima sera, in compagnia di un complice mai identificato, aveva rapinato del telefonino e di 250 euro una cittadina cinese di un centro massaggi, riuscendo a fuggire senza essere scoperto. La sera successiva, però, è incappato nei carabinieri del Radiomobile della Compagnia domese, accorsi perché avvisati di un tentativo di furto in un appartamento. I residenti avevano udito distintamente qualcuno che, sul terrazzo, cercava di forzare la serratura della porta-finestra. Chbar fu raggiunto e arrestato. I militari scoprirono che prima di saltare sul terrazzo era entrato in un appartamento vicino in fase di ristrutturazione e, grazie al riconoscimento della cinese, chiamata perché il magrebino aveva con sé il suo cellulare sottratto il giorno prima, lo identificarono come uno dei rapinatori del giorno prima. Il giovane marocchino aveva provato a sfuggire ai militari, cercando poi – una volta in caserma – di non farsi identificare. Detenuto da quel giorno nella casa circondariale di Pallanza, oggi è comparso di fronte al tribunale. Difeso dall’avvocato Marisa Zariani, imputato di rapina, tentato furto in abitazione, lesioni e ricettazione, ha patteggiato con il pm Sveva De Liguoro una pena inferiore ai tre anni (rischiava di superare i quattro), confermata dal collegio presieduto da Donatella Banci Buonamici e composto da Rosa Maria Fornelli ed Elisabetta Ferrario.


