BERNA – 06.03.2018 - Non passa il “no Billag”,
resta il canone radio-tv ma è in arrivo la dieta all’informazione pubblica. Il referendum che domenica ha portato alle urne gli svizzeri per esprimersi sulla proposta di abolizione del finanziamento pubblico ai media (“no Billag” dal nome della Billag, la società che riscuote l’imposta) non è passato. Per cancellare i 400 franchi annuali (circa 320 euro) chiesti come compartecipazione all’informazione serviva una doppia maggioranza: dei cantoni e dei cittadini. Non è arrivata perché oltre il 70% di chi è andato alle urne ha barrato il “no” sulla scheda. Nulla sarà più comunque come prima perché è già prevista una riduzione del canone e, quindi, il sistema radiotelevisivo pubblico di tutta la Confederazione sarà rivisto alla luce dei tagli.


