VERBANIA – 04.03.2018 – “Peccato!”. Un rammarico
ma anche una critica accompagnano il via libera alla parziale conversione – da turistico a turistico/residenziale – dell’hotel Astor di Pallanza. A esprimerle è l’associazione Bicincittà, che sull’esito del voto del Consglio comunale dello scorso 16 febbraio ha un giudizio abbastanza severo. “La città perde una importante occasione per realizzare sulla stessa area, ed in quella a monte, un importante autosilos (anche con il concorso delle operazioni turistico ricettive di recupero sull’Eden e su Villa Tilde), indispensabile per realizzare pedonalizzazioni sul lungolago di Pallanza, espansione delle aree verdi, ciclabilità (!?), potenziarne l’accessibilità ed in generale riqualificare la disastrosa qualità ambientale del litorale di Pallanza”, scrive Bicincittà stigmatizzando anche la realizzazione del parcheggio, previsto tra le opere compensative offerte dalla proprietà (interventi per 140.000 euro a fronte di oneri di urbanizzazione dovuti per 70.000), nelle ex scuderie di Villa Giulia: “la demolizione di un interessante edificio storico vincolato”.
Le critiche sono dunque per la giunta Marchionini e l’Amministrazione verbanese che ha “rinunciato ad esercitare e promuovere una efficace e legittima azione di concertazione con i proponenti”; ma anche “per gli stessi operatori economici che vedono ridurre la potenziale accessibilità alla zona e conservare la bassa qualità ambientale del contesto in cui operano ed investono”.
Questa posizione va anche oltre le critiche di una parte del Pd, che più che esprimere un’aperta contrarietà – anzi, il segretario cittadino del partito Nicolò Scalfi s’era detto favorevole e così ha votato – aveva chiesto un rinvio cercando anche di forzare la mano alla giunta e finendo con lo spaccare la maggioranza.
La riflessione di Bicincittà, che pare anticipare con nuove informazioni il dibattito sulla riqualificazione dell’ex hotel Eden e dell’albergo Villa Tilde di cui poco o nulla al momento si sa (anche all’interno del Pd e della maggioranza), riporta a galla il vecchio progetto dell’autosilo alle scuderie che discusse la giunta Zanotti una decina d’anni fa e che fu accantonato perché troppo costoso (nell’ordine di qualche milione di euro) e perché la Soprintendenza chiedeva di mantenere le cantine Branca che si trovano alle spalle del manufatto e che occupano un rilevante volume.


