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BERNA – 04.03.2018 – Il 4 marzo è giornata

di voto anche in Svizzera. In tutta la Confederazione le urne sono aperte per il referendum che chiede l’abolizione del canone radio-televisivo, del finanziamento pubblico ai media. In Svizzera annualmente ogni famiglia versa 451 franchi (circa 400 euro) l’anno che compongono il miliardo di franchi con cui si finanzia il 75% del bilancio della Ssr, la Società svizzera di radiotelevisione, un gruppo che conta 4 tv e 5 radio nazionali, 34 emittenti locali e un sito internet nelle tre lingue ufficiali svizzere. A riscuotere il canone è la società Billag. Da qui ha preso il nome l’iniziativa “no billag” che, proposta da alcuni parlamentari, viene sottoposta ora al vaglio dei cittadini.

Se passerà il “sì”, il contributo pubblico verrà cancellato, se passerà il “no” resterà. La maggioranza deve essere duplice: degli elettori e dei Cantoni. È comunque già prevista per il 2019 una piccola rivoluzione per il Billag, che diventerà un canone generico e che scenderà a 365 franchi annui (circa 320 euro).

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