VERBANIA – 02.03.2018 – Una condanna pesante,
con multa salatissima e risarcimento danni. Due anni e 53.000 euro ciascuno è la pena che il tribunale di Verbania ha stabilito per Mario Diserò e Giovanni Giaquinto, i boscaioli di 48 e 35 anni residenti a Intra che nell’estate del 2014 abbatterono 138 alberi dei boschi di Cavandone senza autorizzazione ambientale, su terreni non di loro proprietà e senza il benestare dei proprietari. Quei lavori effettuati nella frazione alta di Verbania e denunciati dai residenti che vedevano il viavai del trattore sono valsi loro quattro capi di imputazione: furto aggravato, invasione di terreni, danneggiamento, distruzione di bellezze naturali. Il giudice Rosa Maria Fornelli li ha riconosciuti colpevoli per tutte le fattispecie contestate, togliendo solo l’aggravante al furto e stabilendo una pena anche superiore a quella del pm Maria Traina – che aveva chiesto 2 anni e 20.000 euro –, caricando la sanzione economica sino a 53.000 euro. Riconosciuti anche 5.000 euro di risarcimento, oltre alle spese legali, a un’anziana proprietaria di parte dei terreni che s’era costituita con l’avvocato Carlo Falciola.
La difesa degli imputati, sostenuta dall’avvocato Massimiliano Testore, aveva chiesto l’assoluzione puntando sul ruolo avuto in questa vicenda da Piero Pernice, genero – e una sorta di amministratore – del proprietario di quasi tutto l’appezzamento tagliato, che li aveva autorizzati a prelevare la legna, come ha confermato oggi in aula. L’accordo con i due boscaioli era che a Pernice sarebbero rimasti 100 quintali di legna e a loro, per la vendita, il resto. Fu delimitata una porzione di bosco con vernice spray ma il taglio fu molto più massiccio, sforando in altre proprietà e comportando anche la creazione di una sorta di pista per il trattore. “I miei assistiti non hanno le conoscenze dei permessi necessari e i confini sono molto confusi”, ha sostenuto la difesa, stupendosi che il committente non sia stato raggiunto da alcun provvedimento. Una tesi, questa, ritenuta non sufficiente dal giudice per l’assoluzione.


