VERBANIA – 01.03.2017 – Due nello stesso vagone-letto.
È la carrozza numero 7 del treno notturno Milano-Parigi quella in cui la polizia di frontiera di Domodossola tra martedì e mercoledì ha fatto “centro”. Durante un normale controllo effettuato tra i passeggeri diretti in Francia via Svizzera, gli agenti si sono imbattuti in due stranieri – sconosciuti tra di loro, finiti per caso nello stesso guaio – in possesso di documenti falsi o alterati. Tra i due quello che s’era meglio preparato era l’afgano Nasratullah Nattankel, 38enne che ai poliziotti ha mostrato un passaporto spagnolo discretamente contraffatto. Si trattava di un documento vero, rubato alle autorità iberiche, sul quale erano stati apposti i dati e la foto dell’afgano in un modo che ha comunque insospettito la Polfrontiera. Al giudice, Nattankel ha detto di averlo comprato per 2.000 euro in Serbia, la “porta” che aveva scelto per entrare in Europa tramite la cosiddetta “rotta balcanica” che passa dalla Turchia.
L’altro occupante della carrozza 7 sorpreso dagli agenti è Amadou Diallo, ventiquattrenne del Mali, sbarcato sette mesi fa in Sicilia e finito in un centro di accoglienza nel Foggiano in attesa che venga valutata la sua richiesta di protezione internazionale. Come tutti i richiedenti asilo Diallo possiede la carta d’identità, che riporta la dicitura “non valida per l’espatrio”. Il giovane maliano ha pensato bene di cancellarla manualmente abradendo la carta e di utilizzare il documento come se fosse regolare.
Entrambi sono stati arrestati e condotti a Verbania, dove il giudice ne ha convalidato l’arresto e dove, difesi dall’avvocato Marco Garzulino, hanno patteggiato 11 mesi ciascuno con il beneficio della sospensione condizionale della pena. L’afgano sarà a breve raggiunto da decreto di espulsione, il maliano è tornato in Puglia.


