
VERBANIA – 23.02.2018 – Troppo falsa per essere credibile
e per indurre in inganno. La patente che un verbanese di origine siciliana aveva esibito nel 2016 alla polizia municipale era palesemente un’altra cosa rispetto a un documento contraffatto. Non si trattava di un’alterazione, una fotocopia o un’imitazione, ma proprio di un documento ex novo. Quella patente europea, apparentemente rilasciata dall’Ue, fu mostrata dall’automobilista al comando della polizia locale di Intra, dove si recò il giorno successivo al controllo stradale cui una pattuglia l’aveva sottoposto. Un controllo durante il quale il siciliano aveva detto di non avere il permesso di guida con sé e, sanzionato per questo, era stato invitato a produrlo. Giunto di fronte all’agente che aveva in mano la pratica, estrasse l’autorizzazione Ue, ente che non rilascia permessi di guida. Quel gesto portò la municipale a inoltrare una notizia di reato alla Procura, che ha rinviato a giudizio il siciliano con l’accusa di falso e di truffa ai danni dello Stato. Processato con rito abbreviato, è stato assolto dal giudice perché il reato è stato considerato impossibile. Come ha sostenuto il suo difensore, l’avvocato Alberto Pelfini, la macroscopica infondatezza di quella patente non poteva ingannare nessuno e, per questo, sui presupposti dell’apposito articolo del codice penale che giudica gli atti non idonei a commettere un delitto, l’ha assolto.


