VERBANIA – 22.02.2018 – Non aveva alcuna intenzione

di pagare, né quando prenotò, né quando soggiornò e neppure quando, al check-out, fece storie e finse di disporre un bonifico on-line. Le due settimane di vacanze a scrocco trascorse, insieme alla famiglia, in un camping di Cannobio nel 2014, sono costate al turista olandese Bela Nicolai Ozinga una condanna a 8 mesi. Così ha deciso il giudice Donatella Banci Buonamici che l’ha ritenuto colpevole di insolvenza fraudolenta.

L’avventura sul Lago Maggiore di Ozinga inizia nell’inverno del 2014, quando prenota due settimane per quattro persone nel periodo 1-14 agosto. Quando arriva nella struttura ricettiva la comitiva s’è allargata a otto. Tutti soggiornano come previsto ma, al momento di partire, l’olandese dice chiaramente di non possedere il denaro per saldare il conto da 1.183 euro. Ne nasce una breve e concitata discussione con l’addetto alla reception e con uno dei titolari. Quest’ultimo accetta di cedere il computer a Ozinga per permettergli di disporre un bonifico on-line del quale stampa una sorta di ricevuta. Quelli del camping sono consapevoli che la transazione non è andata a buon fine – come dimostrerà poi l’estratto conto bancario – ma per non fare storie lasciano andare gli otto turisti. Nei mesi successivi inizia una corrispondenza elettronica per il recupero del credito, anche con la prospettiva di uno sconto, che si protrae inutilmente e che si trasforma in una pratica affidata a un’agenzia specializzata. È in questa fase che si scopre che Ozinga in patria era stato dichiarato personalmente fallito nel 2013 per debiti superiori a mezzo milione di euro. Nel frattempo, però, viene denunciato e tratto a processo.

Ritenendolo colpevole di insolvenza fraudolenta – inizialmente il capo di imputazione era truffa aggravata – il pm Anna Maria Rossi ha chiesto la condanna a 4 mesi, che il giudice ha però evidentemente ritenuto troppo bassa, elevandola a 8 mesi.