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VERBANIA – 21.02.2018 – Telefonini e personal computer

venduti on-line su e-bay e in altri siti di e-commerce. Era questo il business al quale s’era inventato il trentanovenne verbanese Massimo Gesù, pluripregiudicato condannato per diverse truffe e da poco estradato in Italia dopo l’arresto a Tenerife per scontare le pene residue. In Italia Gesù deve però ancora fare i conti con alcune situazioni pendenti, tra cui le due contestate truffe discusse oggi al tribunale di Verbania. Una riguarda 6 portatili Macbook da duemila euro l’uno – per un ammontare di 12.000 euro, di cui 3.500 versati come anticipo – che Gesù ha venduto tramite e-bay a un cliente al quale non li ha mai consegnati. L’altra riguarda smartphone, perlopiù i-phone, che erano stati da lui promessi a Michele Gentile, un altro rivenditore on-line che aveva in corso una trattativa per circa 8-9.000 euro. Trattativa che si arenò e che vide entrambi i “commercianti elettronici” intervenire e, tra acconti dati all’uno o all’altro, finché non vennero denunciati. Nell’udienza odierna hanno testimoniato le parti offese, coloro cioè che avevano cercato di chiudere l’acquisto informatico finendo beffati, Gentile (assistito dal suo legale) e Gesù, che attualmente è detenuto a Vercelli. L’imputato ha motivato la mancata consegna della merce con contrattempi sorti con chi gli doveva fornire quel materiale elettronico a prezzo ribassato, negando addebiti nella vendita degli smartphone. Il processo è stato aggiornato.

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