VERBANIA – 17.02.2018 – I testimoni della difesa
saranno indicati nei prossimi giorni, ma non è escluso che in tribunale siano chiamati il presidente Silvio Berlusconi e/o il governatore regionale Gilberto Pichetto Fratin. Dopo il rinvio a giudizio è prossima ad arrivare in aula, il prossimo 28 febbraio, la faida interna a Forza Italia che ha portato, nel mese di aprile del 2015, la coordinatrice provinciale del partito, Mirella Cristina (avvocato e attuale candidata alla Camera, nella foto insieme a Pichetto), a denunciare il consigliere comunale verbanese Michael Immovilli, già presidente del club Forza Silvio, per appropriazione indebita.
Immovilli ha tenuto per sé – e si trovano ancora nella sede del club, in via De Bonis a Intra - armadi, sedie, scrivanie, pc, telefono, stampante, gazebo, tavolini, bandiere, manifesti e due scatole di libri di Silvio Berlusconi che costituivano l’arredo della vecchia sede di via XXV Aprile, presa in affitto da Immovilli, da lui lasciata e poi di nuovo affittata da Cristina, che nel frattempo era stata incaricata di reggere le sorti degli azzurri in provincia. Il diretto interessato ritiene che era suo diritto e si difenderà forse anche convocando – la decisione definitiva verrà presa lunedì – come testimoni Berlusconi, Pichetto e i vertici di Forza Italia, il partito che l’ha formalmente diffidato dall’utilizzarne nome e simbolo e con il quale, segnatamente con il coordinatore regionale e quello provinciale, da almeno tre anni è in corso un dissidio esploso con la scissione del gruppo consiliare verbanese e andato avanti anche a colpi di comunicati stampa e prese di posizione pubbliche.


