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VERBANIA – 06.02.2018 – Due ore di confronto

e di contradditorio tra periti psichiatrici. Prosegue sul crinale della capacità di intendere e di volere il processo a Marco Tacchini, assassino reo confesso della compagna Alessia Partesana nel caso del femminicidio di Bee della vigila di Natale 2016. L’imputato, difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli, ha scelto il giudizio abbreviato, rito che gli garantisce un ampio sconto di pena in caso di condanna (trent’anni al massimo anziché l’ergastolo) e la possibilità di essere processato a Verbania e non in Corte d’Assise a Novara ma che, di fatto, si tiene senza testimoni, dibattimento e sulla base delle prove acquisite in corso d’indagini. Fin dalle prime udienze la linea della difesa è stata quella della limitata capacità di intendere e di volere, che il perito di parte, l’ex primario della Psichiatria dell’Asl Vco Giorgio Farina, sostiene sussista sulla base del test di Rorschach cui ha sottoposto Tacchini, che sarebbe affetto da un disturbo della personalità. Di parere opposto il perito nominato dal tribunale, il dottor Nicola Poloni di Varese, coadiuvato nell’incarico dal dottor Salvatore Zizolfi di Como. Quest’ultimo, che ha effettuato proprio il test di Rorschach, è stato ascoltato oggi – alla presenza del perito della Procura, il dottor Angelo Demori di Varese – in contradditorio con Farina come chiesto nella precedente udienza dall’avvocato Pipicelli. Ciascun professionista ha ribadito le conclusioni alle quali era pervenuto in precedenza e che, sostanzialmente, vedono la difesa sostenere il vizio di mente, negato dagli altri tecnici. Per l’avvocato Pipicelli quella odierna è stata un’udienza positiva “che mi ha fornito molti spunti per la difesa del mio assistito e che non voglio anticipare. Tacchini, al di là della questione sulla capacità, ritengo non sia un mostro che ha agito con crudeltà e a sangue freddo”.

La vigilia di Natale del 2016 Tacchini, di prima mattina, ebbe una lite con la covivente - e madre di sua figlia - che uccise con numerose coltellate prima di costituirsi ai carabinieri di Verbania. Da quel giorno è in carcere. Il gup Elena Ceriotti ha aggiornato il processo al 9 marzo per la discussione.

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