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pista sci generico

TORINO – 06.02.2018 – Il centro medico, l’infortunio,

lo ski-pass e la richiesta di rimborso all’assicurazione. Era molto semplice il meccanismo con il quale due medici e ventotto pazienti del Torinese – tutti denunciati dalla Guardia di finanza – agivano per avere “soldi facili” dalla compagnia. Il primo passo era il passaggio nel centro medico situato in alta Val di Susa, dove la quasi totalità dei clienti si presentava con reali problemi di salute. Fatta la diagnosi, i pazienti venivano invitati a recarsi alla cassa del comprensorio sciistico di Bardonecchia per acquistare uno skipass al prezzo base che, insieme alla tariffa giornaliera, comprende la copertura assicurativa. A quel punto l’infortunio extra-sportivo diventava una caduta sulla pista da sci, con contestuale richiesta di apertura di una pratica di sinistro alla compagnia assicuratrice gli impianti. Per evitare controlli e lungaggini i medici puntavano su cifre basse, 350 euro al massimo, sufficienti affinché l’assicurazione pagasse senza disporre accertamenti medici specifici, il cui costo sarebbe gravato ulteriormente sulla pratica. Il meccanismo ha funzionato sin quando le Fiamme Gialle non hanno approfondito e nelle indagini svolte a partire dai tornelli delle piste da sci, che non avevano registrato i passaggi, sono giunte alla conclusione che gli infortuni erano simulati, alcuni anche all’insaputa delle persone visitate al centro medico.

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