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VERBANIA – 05.02.2018 – Ha avuto la prontezza di riflessi

di riconoscere quel motorino che aveva incrociato per strada come quello rubato al fratello, di pedinarlo e di chiamare le forze dell’ordine. Era il 24 settembre del 2015 e l’autista – una donna residente a Fondotoce – condusse una Volante della polizia al cancello di un’abitazione privata di San Bernardino Verbano. All’interno c’era lo scooter Malaguti F10 intestato a lei ma in uso al fratello che una decina di giorni prima era stato rubato a Intra. Gli agenti intervenuti sul posto videro che la targa corrispondeva a quella della denuncia e notarono evidenti segni di scasso al ciclomotore, privo del nottolino di accensione e con le altre serrature forzate. Il mezzo era anche in pessimo stato, senza le carene originali, graffiato e danneggiato. Alle domande degli agenti sul perché il ragazzo di San Bernardino Verbano l’avesse in casa, questi non riuscì a fornire risposte credibili. Disse che l’aveva avuto gratis tramite un annuncio su un sito internet pubblicato da un domese di cui non sapeva però fornire, né il nome, né un recapito informatico perché per l’operazione aveva utilizzato il pc di un amico, anche se non si ricordava di chi. La polizia restituì lo scooter al proprietario e denunciò il giovane per ricettazione. Nel processo che è in corso al tribunale di Verbania, sentiti quasi tutti i testimoni, il got Marta Perazzo ha concesso un rinvio a maggio anche perché l’imputato è disposto a concedere un risarcimento in cambio della remissione della querela.

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