1

tribunale esterno 16 1

VERBANIA – 04.02.2018 – Tutto è iniziato

con la denuncia della madre, una donna residente nel Verbano, disoccupata e separata, che è andata in questura e ha raccontato di insulti, minacce e delle botte ricevute negli ultimi anni dai due figli di 21 e 19 anni. È accaduto in estate e per i due s’è immediatamente aperto un procedimento penale. Il giudice ha disposto in via precauzionale l’allontanamento dalla casa materna e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla mamma. Le indagini sono proseguite con molta celerità e per i ragazzi, che nel frattempo si sono arrangiati a vivere temporaneamente in un fienile in condizioni a dir poco precarie e ora in una roulotte, si sono concluse con una richiesta di rinvio a giudizio e pesanti capi d’imputazione. Fin dall’inizio i due fratelli hanno respinto le accuse dei maltrattamenti, riconducendo quegli episodi a un contesto di grave disagio sociale e, per questo, assistiti dall’avvocato Gabriele Pipicelli, hanno chiesto il giudizio immediato e, escludendo il rito abbreviato, hanno puntato al dibattimento per chiarire la loro estraneità ai fatti. Nelle udienze nelle quali s’è tenuto il processo le testimonianze ascoltate in aula hanno portato il giudice Rosa Maria Fornelli ad assolverli dai maltrattamenti – il pm Maria Traina aveva chiesto una condanna a un anno e quattro mesi ciascuno – e a dichiarare il non doversi procedere per i reati di ingiuria (che comunque è depenalizzata) e minacce, dal momento che la donna ha rimesso la querela. Contestualmente è stata revocata la misura restrittiva del divieto di avvicinamento.

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.