VERBANIA – 02.02.2018 – Doveva essere una potatura,
ma è diventato un abbattimento. E un processo. La sorte toccata al grande pinus strobus da 25 metri che abbelliva il giardino di un condominio di Baveno e che fu tagliato nella primavera del 2016 è stata al centro del procedimento penale tenutosi oggi al tribunale di Verbania, dove alla sbarra sono finiti, per il taglio senza autorizzazione paesaggistica, l’amministratore di condominio e il giardiniere esecutore. A segnalare il fatto all’allora Corpo Forestale dello Stato furono i condomini che, molto legati a quella pianta, non accettavano le modalità con cui era stata eliminata. Del resto in due riunioni, prima e dopo il conferimento dell’incarico al giardiniere, avevano specificato che l’esemplare – così come altri alberi del giardino – sarebbe stato solamente sistemato e potato.
Eppure fu tagliato. Il perché il giardiniere l’ha spiegato raccontando che, potando un grosso ramo a un paio di metri d’altezza dal suolo, aveva scoperto una profonda cavità del tronco che – a suo dire – lo rendeva pericoloso per l’incolumità degli stessi condomini e, non riuscendo a contattare l’amministratore che si trovava a Roma, agì in autonomia. Quest’ultimo, a sua discolpa, ha ribadito di non aver mai ordinato il taglio, ma solo la potatura (circostanza confermata dal coimputato), tanto che a quel fatto seguì una contestazione sul pagamento delle fatture.
Per il pm Maria Traina l’abbattimento di quella pianta di pregio sentimentale ma anche paesaggistico fu un grave reato, che i due concordarono tra di loro all’insaputa dei condomini. Per questo ha chiesto per entrambi 4 mesi di arresto e 10.328 euro di multa ciascuno, quanto già previsto dal decreto penale a suo tempo emesso. Il giudice Rosa Maria Fornelli ha assolto l’amministratore – difeso dall’avvocato Alberto Beer – per non aver commesso il fatto e il giardiniere – rappresentato dall’avvocato Daniele Metafune – perché il fatto non sussiste.


