VERBANIA – 29.01.2018 – Alla fine se l’è cavata
con una multa per ubriachezza molesta e una lavata di capo, tirando un sospiro di sollievo. Le esuberanze alcoliche di un 42enne di Varzo mostrate a tutto il paese nei festeggiamenti dell’Aprile Varzese del 2016 sono il motivo per cui l’uomo è finito a processo al tribunale di Verbania, chiamato a rispondere del reato di oltraggio a pubblico ufficiale. A denunciarlo sono stati i carabinieri della locale stazione, che la sera del 30 aprile di due anni fa erano di servizio nella piazza del paese per garantire l’ordine pubblico dell’affollata manifestazione. Dentro il tendone – era circa l’una e mezza – si suonava ancora e ai tavoli erano radunate diverse comitive. In piedi, in stato di eccitazione da alcol come da lui stesso ammesso, c’era il 42enne. Ballava, si muoveva in maniera scomposta e, soprattutto, agitava in aria il dito medio in un inequivocabile e volgare gesto ingiurioso. Un gesto non sfuggito ai due carabinieri in divisa (e a un terzo collega in borghese che era presente in veste privata) e che ritennero essere rivolto a loro. Per questo motivo, a festa terminata, qualche giorno dopo lo convocarono in stazione consegnandogli una sanzione amministrativa per ubriachezza molesta (pagata senza ricorso) e denunciandolo per oltraggio. Dopo aver ricevuto un decreto penale di condanna, il varzese ha presentato ricorso e s’è presentato in tribunale. Nell’udienza di oggi al giudice Raffaella Zappatini ha raccontato di non ricordarsi molto di quei momenti, escludendo però che ce l’avesse con i carabinieri ma, piuttosto, con una compagnia di coscritti seduti a tavola.
Il suo avvocato difensore, Maria Grazia Medali, ha ammesso che s’è trattato di un gesto particolarmente esuberante, esagerato e anche fuori luogo, ma che non aveva come bersaglio i carabinieri. Il giudice ha accolto la testi della difesa e l’ha assolto per la lieve tenuità del fatto. Il pubblico ministero Maria Portalupi aveva chiesto una condanna a 2 mesi.


